LA PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO
Si stima che nel 2015 siano stati diagnosticati in Italia circa 48.000 nuovi casi di carcinomi della mammella femminile. Il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne – se si escludono i carcinomi cutanei – in cui circa un tumore maligno ogni tre (29%) è un tumore mammario.
Si è riscontrato che il rischio di ammalarsi di carcinoma della mammella aumenta con l’aumentare dell’età, con una probabilità di sviluppo di cancro al seno del 2,3% fino a 49 anni (1 donna su 45), del 5,2% tra 50 e 69 anni (1 donna su 19) e del 4,4% tra 70 e 84 (1 donna su 23).
In molti casi, però, si può prevenire o comunque diagnosticare in fasi molto precoci e grazie, anche, ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce, nonostante il continuo aumento dell’incidenza, di tumore del seno oggi si muore meno che in passato: dalla fine degli anni Novanta si osserva, infatti, una moderata tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-1,4%/anno).
Inoltre, la sopravvivenza relativa a 5 anni dalla diagnosi è in moderato e costante aumento da molti anni (78% per le donne ammalate dal 1990 al 1992, 87% dal 2005 al 2007); e ciò anche grazie agli screening sempre più diffusi e alle nuove terapie.
Alla luce di quanto sopra appare importante il ruolo svolto dalla prevenzione, sia essa primaria che secondaria.
Nella prima sono annoverati l’adozione di stili di vita sani: sono stati identificati infatti molti fattori di rischio tra cui, ad esempio, un’alimentazione povera di frutta e verdura, il tabagismo e una vita molto sedentaria. In particolare si calcola che adottare sane abitudini possa evitare la comparsa di un cancro su tre.
Nella seconda, invece, rientrano i periodici controlli attraverso la visita senologica e le tutte le indagini strumentali.
Si sottolinea, altresì, come anche la semplice autopalpazione rientri tra gli strumenti atti a contattare – se necessario – il medico o il senologo di fiducia in tempi rapidi; perchè essendo volta a conoscere profondamente l’aspetto e la struttura normale del seno, può cogliere precocemente qualsiasi cambiamento che investe la ghiandola mammaria nel suo complesso (retrazioni o cambiamenti della pelle, perdite di liquido dai capezzoli).
( Fonte: I Numeri del Cancro in Italia – 2015 di A.I.O.M. e A.I.R.T.U.M. )
LE ARMI PER LA PREVENZIONE ATTIVE PRESSO IL CMM
- Visita senologica
La visita senologica consiste nell’esame clinico completo del seno da parte di un medico specializzato. È una metodica semplice e indolore.
- Esami strumentali
Tra gli esami volti ad una diagnosi precoce del tumore del seno, vanno annoverate:
- Mammografia
È una radiografia in cui si comprime il seno tra due lastre per individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali.
- Ecografia mammaria
È un’indagine semplice e sicura che si basa sull’utilizzo di una sonda che emette ultrasuoni a bassa frequenza e ad alta intensità. La sonda viene passata sul seno ricoperto da uno strato di gel acquoso; in tal modo gli ultrasuoni emessi dalla sonda avranno una diversa reazione a seconda del tipo di tessuto che incontrano durante l’esame e ciò permetterà di individuare eventuali formazioni all’interno del seno.
- Ago aspirato del nodulo della mammella
È un esame che consiste nell’inserimento di un ago sottile nel seno – sotto guida ecografica – fino a raggiungere il nodulo, al fine di aspirarne una certa quantità di contenuto che sarà poi analizzato.
L’analisi del contenuto aspirato permetterà poi di capire se il nodulo analizzato è di natura benigna o maligna.
- Biopsia del nodulo della mammella
È un esame che consiste nel prelevare, con un ago cavo, campioni di frustoli di tessuto mammario da sottoporre poi a esame istologico.
Anche in questo caso, l’analisi del contenuto stabilirà con certezza se il nodulo o lesione è di natura benigna o maligna.
Centro Medico Michelangelo
Via Mario Musco 16 – Scala D, 00147 Roma
06.54.09.220 – 06.54.06.300 – 06.54.07.892 fax
info@centromedicomichelangelo.it